I MOBILI ANTICHI NELL'ANTIQUARIATO
I mobili antichi esercitano da sempre un fascino unico, distinguendosi per il gusto e lo stile delle epoche passate. Nel corso del tempo, gli oggetti antichi, come i mobili, hanno subito una trasformazione che va dall’essenziale al sofisticato, dal rustico e grezzo all’esotico e alla raffinatezza.
Durante il Medioevo, i mobili furono ridotti all’essenziale: letti a baldacchino, cassoni e mense. Nel XV secolo, i mobili antichi non subirono variazioni significative, ma iniziarono ad utilizzare, oltre alla tarsia, la doratura, l’intaglio e la decorazione a pastiglia. I mobili d’antiquariato medievali erano ancora progettati principalmente per la loro funzionalità e avevano poco a che fare con l’estetica.
Venivano utilizzati legni duri come il castagno e la quercia e la loro fabbricazione era influenzata dallo stile gotico, ispirato all’arte sacra.
L’esigenza di preservare gli alimenti dà origine alla creazione di una meraviglia chiamata “buffet”, un magnifico cassone con eleganti ante. Iniziano a manifestarsi i primi timidi segni di decorazione. Nel 1400, viene scoperta la preziosa essenza del legno di noce, donando nuova vita al mondo dei mobili. Gli antichi arredi rimangono ancora smontabili, poiché la praticità d’uso è la massima considerazione. Infatti, i cassoni vengono impiegati sia per riporre oggetti che per contenere abiti.
Il periodo barocco si distingue come un’intensa fase di transizione artistica. Abili artigiani e maestri del legno sono sollecitati a creare mobili sontuosi e imponenti, spesso utilizzando materiali pregiati. Radica di noce, ebano e rovere sono spesso impiegati, mentre gli incastri sono sempre meno comuni, poiché l’utilizzo della colla diventa sempre più diffuso. Scultori danno vita a nuovi mobili caratterizzati da linee sinuose e dettagli sfarzosi, collaborando spesso con pittori che creano autentiche opere d’arte. La sofisticata decorazione a tema marino diventa di moda. In questa epoca, in cui nasce il primo scrittoio e l’armadio diventa un mobile comune, l’arte del legno francese acquista una propria indipendenza, affermandosi e dominando gli altri stili europei.
Alcuni dei mobili più celebri appartengono al periodo del 1700, sebbene sia stato uno stile di transizione. Luigi XV, mecenate del rococò, si adopera per diffondere questo stile in tutto il paese. L’uso del marmo e dei legni fruttati diventa predominante. Si tratta di uno stile sfarzoso ed armonioso. I mobili antichi prodotti in questo periodo diventano sempre più piccoli, preziosi e riccamente dettagliati. Gli strumenti e le tecniche impiegate sono quelli del secolo precedente, ma le decorazioni variano. Le “Cineserie” e tutti gli elementi ispirati all’Oriente sono particolarmente in voga.
Nel 1760, in Inghilterra, lo splendore dell’architettura Queen Anne lascia spazio all’eleganza dello stile Chippendale, che unisce elementi provenienti dalle tradizioni artistiche occidentali e orientali. In questo periodo, il favoloso stile neoclassico si diffonde, caratterizzato da sobrietà e linee raffinate, mentre i motivi greci ritornano in auge e il grazioso comò fa la sua prima apparizione.
Con l’avvento del 1800 e l’arrivo di Napoleone Bonaparte, si afferma lo stile Impero. I mobili diventano simboli di lusso per la corte, mentre per il resto della popolazione diventano più semplici nella loro concezione. Tuttavia, il neoclassicismo lascia il suo segno indelebile, poiché le decorazioni classiche continuano a predominare, arricchite da elementi che richiamano l’antico Egitto. Tra i legni più pregiati utilizzati spiccano il palissandro e il mogano, mentre l’utilizzo della colla diviene sempre più diffuso. Materiali come l’ottone, il cartone pressato e l’imbottitura si fanno notare nelle sedute.
In Austria, lo stile Biedermeier prende piede, mentre in Inghilterra si sviluppa il Regency, uno stile di grande raffinatezza che darà poi vita allo stile Vittoriano.
Durante il Novecento, l’Art Decò si diffonde, con un’estetica più rigida ed essenziale, ma allo stesso tempo affascinante per le sue cromie. Si riscopre l’uso del cuoio intagliato e della lacca, e vengono realizzati nuovi mobili, come quelli da cocktail e i mobili per le radio.
Durante il periodo bellico, i mobili diventano più semplici, meno ornati, e dopo la guerra diventano più confortevoli e funzionali. Si fa uso di una vasta gamma di legni, dando vita alla produzione in serie. La decorazione si semplifica, con l’impiego di angoli smussati e motivi naturali. L’arte italiana si afferma negli anni Cinquanta con gli stili Neo-Liberty e Pop-art.
MOBILE VECCHIO:
Questa descrizione fa riferimento a eleganti e pregiati arredi realizzati a partire dalla fine del XIX secolo, tramite metodi artigianali di costruzione che oggi sono considerati superati. Tuttavia, è importante sottolineare che l’antichità di un mobile non è sinonimo di mancanza di valore intrinseco. Alcuni splendidi esempi di mobili in stile Liberty o Art Déco, così come pezzi di modernariato costruiti negli anni ’50 e ’60, possono raggiungere valori notevoli sul mercato.
MOBILE ANTICO:
Parliamo di meravigliosi arredi centenari. Questa definizione, pur essendo estremamente ampia, non si limita solo a manufatti più recenti. Infatti, grazie alle loro caratteristiche stilistiche e alle particolarità costruttive, molte creazioni possono tranquillamente rientrare in questa categoria. Quando ho iniziato la mia carriera, l’etichetta di “mobili antichi” si estendeva fino al 1789, l’anno della Rivoluzione Francese e la fine dello splendido Stile Luigi XVI. Tuttavia, nel corso degli anni, ho notato che questo limite si è spostato fino al 1850, adattandosi alle richieste del mercato dell’antiquariato. Personalmente, ritengo che non dovremmo porre restrizioni di date. Nel corso del XIX secolo, sono stati prodotti arredi di grande valore, che senza dubbio possono essere considerati autentici mobili antichi.
MOBILE IN STILE:
Esistono pregevoli imprese artigiane sparse in diverse regioni italiane che realizzano mobili con maestria, conferendo loro un’eleganza senza tempo. Questi mobili sono costruiti ispirandosi al passato, con uno stile che richiama l’aspetto esterno, la forma e le caratteristiche dei mobili di epoche passate.
Tuttavia, va precisato che i materiali e le tecniche di costruzione impiegati non rispettano completamente quelli originali. Ad esempio, schiene e fondi sono realizzati in compensato anziché legno massiccio, e la produzione avviene in modo meccanico e seriale.
Pertanto, chi decide di acquistare un mobile in stile deve essere consapevole di queste differenze. È importante valutare attentamente la qualità e il processo di realizzazione del mobile. Nonostante le variazioni rispetto all’originale, il prezzo del mobile dovrebbe essere adeguato alle caratteristiche offerte, garantendo un equilibrio tra l’estetica e la qualità dei materiali impiegati.
EPOCHE DEI MOBILI ANTICHI:
- RINASCIMENTO 1500-1540 Noce per tavoli, seggioloni e credenze
- MANIERISMO E PRIMO SEICENTO 1540-1645 Radica di noce, torniture e bambocci
- BAROCCO 1645-1720 Grandiosità per palazzi nobiliari In Francia Luigi XIV
- BAROCCHETTO 1720-1740 Transizione, iniziano le linee curve
- ROCOCO’ 1740-1775 Trionfa la linea curva In Francia Luigi XV
- NEOCLASSICO 1775-1795 Ritorno alle linee diritte, classiche In Francia Luigi XVI
- DIRETTORIO 1792-1804 Stile pulito, semplice, classico
- IMPERO 1804-1830 Mogano e noce con i simboli dell’impero
- RESTAURAZIONE 1815-1848 Legni chiari, intarsi, imbottiti In Francia Carlo X
- SECONDO IMPERO 1848-1870 Mobili neri, tappezzeria eccessivaIn Francia Napoleone III
- ECCLETTISMO 1870-1890 Tutti gli stili del passato, rivisitati
- LIBERTY 1890-1925 Motivi naturalistici, linee curve